Tra le iniziative sorte spontaneamente per reagire alla crisi si è formato un gruppo che riunisce circa quaranta Tour Operator impegnati nel settore del “Turismo Attivo e sostenibile”, Active Italy. Un modo per dare corpo a una realtà che rappresenta uno di quei punti di forza da cui poter immaginare una ripartenza, nel rispetto delle regole di distanziamento fisico

È tutto molto complicato, guardare oltre la crisi sarà difficile e richiederà forza, impegno e sacrificio. Nessun settore economico uscirà indenne dall’epidemia e ognuno dovrà fare i conti con un mondo che è cambiato, rendendo tutto differente, senza la possibilità di tornare al passato.

Il turismo è oggi quel sogno che ognuno di noi coltiva per riprendere a viaggiare per scoprire, conoscere, assaggiare, vivere la vita; ma è anche una costellazione di imprese, piccole e grandi, è il lavoro e il futuro di migliaia di persone che nel turismo hanno investito e creduto.

In questi ultimi anni si è fatto molto per innovare l’offerta turistica, puntando soprattutto alla riscoperta dei “territori”, investendo in ricettività e in capacità di promuovere forme di soggiorno che rappresentassero delle esperienze attive in cui coinvolgere i turisti: trekking, bicicletta, escursioni, barca a vela, …

Tra le iniziative sorte spontaneamente per reagire alla crisi si è formato un gruppo che riunisce circa quaranta Tour Operator impegnati nel settore del “Turismo Attivo e sostenibile”, Active Italy: un modo per dare corpo a una realtà che rappresenta uno di quei punti di forza da cui poter immaginare una ripartenza, nel rispetto delle regole di distanziamento fisico.

Cicloturismo e attività escursionistiche sono tra quelle opportunità che possono permettere di riportare gli italiani in vacanza, a contatto con la natura, riducendo la pressione, promuovendo piccoli gruppi e rivitalizzando i centri dell’entroterra: un turismo lento, a basso impatto, diffuso sul territorio, in grado di coinvolgere le comunità locali per rafforzare un’economia sostenibile, che rispetta l’ambiente.

Il turismo dell’Italia post-covid19 potrà avere un’occasione se saprà puntare su forme di ospitalità e di fruizione che siano coerenti con le esigenze di controllo sanitario, rinunciando alle improbabili cabine di plexiglas sulle spiagge e scegliendo di orientarsi verso vacanze destagionalizzate e a bassa intensità di presenza.

L’Italia dei parchi e delle aree naturali protette, delle aree interne, tra colline e montagne, dove scoprire la bellezza di un tour in bicicletta, a piedi o lungo la costa con la barca a vela. Uno scenario, questo, che ha la necessità di essere considerato nella definizione di strumenti di sostegno alle imprese, per riuscire, in un momento critico, a investire nella direzione dell’innovazione e del cambiamento rispetto al passato.

È per questo che Active Italy ha predisposto un documento che contiene alcune proposte, inviato nei giorni scorsi al Ministero dei Beni culturali e alle Regioni, tra cui: l’estensione del voucher vacanza ai Tour Operator che si occupano di viaggi attivi e sostenibili; contributi a fondo perduto attività di sanificazione e promozione; misure di sostegno all’occupazione (mediante estensione dei contratti di solidarietà, e cassa integrazione attiva); sospensione a stralcio di canoni, tasse, imposte e bolli; studio di misure per il sostegno alla formazione.

Definito, inoltre, un primo vademecum per adottare regole che permettano a operatori, turisti, guide e accompagnatori di affrontare le procedure anti contagio e organizzare al meglio le esperienze di turismo outdoor. Servizi turistici che vanno dal noleggio di biciclette e attrezzature all’organizzazione dei soggiorni. Ripercorrere luoghi di grande bellezza dove hanno preso forma percorsi dedicati al cicloturismo e alle escursioni, l’Italia dei Cammini e delle ciclovie dove riscoprire il piacere del viaggio lento e delle esperienze di contatto con la natura; un’Italia piccola, per incontrare paesaggi rurali e una dimensione di tranquillità che, oggi, più che mai serve per ritrovare la libertà che abbiamo dovuto limitare durante il lockdown.

Una ripartenza necessaria che è importante considerare in una strategia complessiva capace di dare forza alla coesione sociale e ai sistemi economici locali: investire nel turismo all’aria aperta per immaginare il futuro, per consolidare le imprese che sono una risorsa per territori che oggi devono ridisegnare i loro progetti.

La bellezza dell’Italia può essere un’opportunità importante per ripensare al turismo come modo per riallacciare un rapporto più equilibrato con la natura e la storia dei nostri territori: ritrovarsi a essere viaggiatori e riscoprire il piacere di ascoltare i racconti dei luoghi, passeggiando e pedalando, può essere una chiave per inventare un turismo capace di sconfiggere il virus e far tornare la voglia di voler bene alla Terra.

Fonte: https://www.lastampa.it/