Il presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo Di Campli: «Nel primo quadrimestre 2020 +8% di vendite del prodotto imbottigliato»
L’ottimo posizionamento nella grande distribuzione, la forte e radicata presenza all’estero, soprattutto nel Nord America, e il commercio elettronico. Sono questi gli assi nella manica che hanno permesso ai vini abruzzesi di crescere anche in tempi di coronavirus.
In particolare si afferma sempre di più il Montepulciano d’Abruzzo, principale denominazione del territorio che rappresenta più dell’80% della produzione regionale: nel primo trimestre 2020 la crescita dell’imbottigliamento ha fatto registrare un +10%, dato positivo che ha trascinato con sé anche il mese di aprile (in tutto nel quadrimestre +8%). Un trend in linea con i numeri del 2019: +12% con 800.000 ettolitri e oltre 100 milioni di bottiglie di Montepulciano. Merito dell’effetto traino del rosso forte e gentile dei vigneti abruzzesi, che, nonostante la crisi da coronavirus, tiene bene anche all’estero, in primis Canada e Usa. Ad affiancare la denominazione regina del Montepulciano, ci pensano due alfieri non da poco quali Cerasuolo e Trebbiano, che stanno facendo registrare crescite importanti. E’ chiaro che in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, le aziende capofila di tutta la produzione sono quelle forti nella Gdo, considerando da un lato la forte frenata subìta dall’Horeca (Hotel, ristoranti, caffè e catering) a causa della chiusura prolungata di bar e locali, dall’altro l’annullamento degli eventi vitivinicoli, almeno per tutto il primo semestre 2020. Ma il sentiment positivo della Fase due e il fatto che la regione sia tra le meno colpite dal virus in Italia fanno ben sperare verso un ulteriore salto in avanti.
I dati diffusi dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo confermano dunque la crescita qualitativa e di mercato di una produzione vitivinicola che si affaccia sulla crisi di queste settimane con stabilità, in termini commerciali.
Il traino dell’e-commerce e dei social network
Ed è proprio per questo che il Consorzio è sceso in campo per dare un ulteriore aiuto alle proprie aziende tramite i canali on line. “Consapevoli della forte criticità dell’attuale momento storico, possiamo dare un segnale di fiducia ai produttori e ai mercati grazie a un trend di crescita positivo della nostra denominazione che confermiamo anche nel primo quadrimestre di quest’anno – conferma Valentino Di Campli, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo – Le cantine sono in sofferenza, ma quelle più strutturate, e legate alla distribuzione organizzata, continuano a lavorare, pur tra mille difficoltà. Tante aziende stanno investendo nelle vendite online, un canale che, anche noi come Consorzio, stiamo cercando di supportare con l’obiettivo di fare sistema e di ampliare così il raggio d’azione. Alternative, non di certo risolutive, ma che servono per andare avanti nonostante l’attuale chiusura del canale Horeca”.
A questo scopo, il Consorzio ha chiuso accordi con le principali piattaforme di vendita on line (Tannico, Callmewine e Xtravine) per promuovere conoscenza e acquisto dei vini abruzzesi. E sulla pagina web del Consorzio è stata creata un’apposita sezione che riunisce tutti gli shop on-line delle cantine aderenti che propongono sconti e spedizioni gratuite. È on air, sempre sui principali social network, anche la campagna #IOBEVOABRUZZESE promossa dal Consorzio che propone di stappare una bottiglia di vino abruzzese – Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo, Pecorino, Cerasuolo d’Abruzzo solo per citarne alcuni – , abbinare uno dei piatti preferiti, scattare una foto e condividerla sui social con l’hashtag.
L’export
L’anno d’oro per i vini abruzzesi è stato il 2018, che ha segnato i 50 anni della Doc Montepulciano d’Abruzzo, anniversario che ha dato uno scossone ai vini della regione. Inoltre, a dicembre 2018, c’è stata l’introduzione del “contrassegno di stato”, che garantisce la tracciabilità delle produzioni, e quindi controlli più efficaci sull’affidabilità della filiera. E i risultati si sono visti sia in Italia sia all’estero. Basti dire che negli Usa e in Germania il Montepulciano d’Abruzzo si attesta come il primo vino – del Centro Sud Italia – conosciuto e consumato. In particolare, il Montepulciano d’Abruzzo conta oltre 18 milioni di consumatori in Italia (corrispondenti al 55% dei consumatori di vino), 6 milioni in Germania (18%) e 3 milioni tra New York, Texas e California (10%). E una recente ricerca dell’Osservatorio permanente del Consorzio mostra come negli Stati Uniti e in Germania il Montepulciano sia il 4° tra i vini rossi italiani più amati dagli americani.
Una crescita, quella dell’export, esplosa negli ultimi anni. Nel quinquennio 2013-2018 le regioni del Sud hanno registrato crescite più alte nell’export e l’Abruzzo si è piazzato tra le prime tre con un + 50%. La Germania si conferma primo mercato di destinazione dei vini abruzzesi in termini di volumi (19%) ma, nel periodo analizzato, la crescita maggiore in percentuale l’hanno mostrata Regno Unito, con un eclatante +259% e Cina (+154,3%). E anche lo scorso anno Germania e Cina hanno proseguito la crescita.
“Tante sono le potenzialità dell’Abruzzo come regione vocata alla viticoltura che vanno ancora esplorate ed esaltate – conclude il presidente Di Campli – La sfida della nostra realtà consortile è quella di sostenere le aziende facendo sempre più sistema per i nostri vini che nascono su di un territorio unico e sostenibile, collocato tra il mare e la montagna, che merita di essere raccontato”.
Fonte: https://www.lastampa.it/