Si parte dai paesaggi di montagna sconfinati, Rocca Calascio, in provincia di L’Aquila. Una cartolina a meno di due ore di macchina da Roma, ai più sconosciuta. Una Rocca millenaria, la più alta fortezza negli Appennini (1500 metri). Pietre su pietre levigate dai secoli che si affacciano insieme a una chiesa ottagonale, nel silenzio delle catene montuose. Il paese vicino, Santo Stefano di Sessanio, ospita un hotel che di per sé giustificherebbe il viaggio. Sextantio (www.sextantio.it) è un borgo abbandonato trasformato in hotel diffuso. La reception all’ingresso del villaggio, se poi le stanze che hanno lasciato intatte l’architetture del borgo medioevale fortificato: la cantina, la camera sul campanile, le mura di protezione, il pagliaio: tutto riadattato a hotel, con arredamento minimal ma sempre in stile abruzzese. Le coperte sono fatte a mano con i telai in legno e i colori naturali, i materassi sono di lana, come vogliono le tradizioni artigiane di una volta, ormai un vero lusso.
Rimanendo in alta quota, dopo una delle tantissime escursioni possibili in montagna (dall’arrampicata alla caccia ai tartufi), un passaggio è d’obbligo al Ristoro il Mucciante (località Castel del Monte). Perfetto per chi ama le cose semplici: è una macelleria con cucina fai da te, si compra la carne e la si arrostisce all’aperto sulla propria brace. Questa convivialità tipica degli abruzzesi si esalta negli arrosticini, piccolissimi spiedini di carne di pecora arrostiti (attenzione, danno dipendenza). Sempre in zona, a Campo Imperatore, ci si trova immersi in un paesaggio lunare, tra deserto e grandi prati, che offrono uno spettacolo senza tempo: la transumanza. La prima settimana di agosto, Campo Imperatore si riempie di pecore! Mentre i pastori portano le greggi verso i pascoli, si svolge una fiera con formaggi e prodotti legati alla pecora.
Per una pausa stellata, basta aprire la guida Michelin din irezione miglior ristorante d’Abruzzo: vale la pena fare un passaggio da Niko Romito, al ristorante Reale (3 stelle Michelin), in un ex monastero del Cinquecento, a Castel di Sangro.
Proseguendo il viaggio verso il Gran Sasso ci si può fermare allo storico Rifugio Franchetti e godersi la vista pazzesca, che sembra innalzarci sopra le nuvole. Ci si addentra poi nell’area naturale protetta, fatta di rocce calcaree incise dall’acqua, cascate, grotte abitate da eremiti: sono le gole del Salinello, canyon trai più spettacolari della regione. Andando verso Nord, si entra nella provincia di Teramo, conosciuta come una delle aree migliori per il vino Montepulciano, l’unica area DOCG. Il tour continua nella Cantina Cerulli Spinozzi, con degustazione all’aria aperta trai filari di uva biologica, nei vigneti trai più antichi della regione. Sempre nelle colline teramane vale la pena fare una visita all’Abbazia di Propezzano, che produce vino nelle sue cantine fin dalla fondazione nel VI secolo. Una chicca culinaria da non perdere in questo viaggio è anche la Cantina di Porta Romana, nel centro storico di Teramo. Da provare Le Virtù il piatto tipico teramano che si prepara il primo di maggio, rituale antico propiziatorio per la nuova stagione.
Siamo arrivati alla Majella (la seconda montagna più alta negli Appennini dopo il Gran Sasso): qui La Valle dell’Orfento offre percorsi adatti a tutti, tra cascate, eremi e ponti antichissimi. (www.majambiente.it) Per avere un’idea della bellezza di questi luoghi, basti pensare che nella tradizione della chiesa, già Celestino V rinunciò al papato per vivere da eremita tra queste montagne. Qui si può fare un brindisi nelle Tenute Masciarelli e visitare lo spettacolare Castello di Semivicoli, dove è possibile anche dormire, secondo il motto del padrone di casa: “Brindo a quel lusso, la semplicità che si sta perdendo”. Da queste parti il nome da ricordare è anche Villa Maiella, uno dei 5 ristoranti stellati d’Abruzzo, a Guardiagrele. In Abruzzo “Il paesaggio è un personaggio”, diceva sempre il regista Lamberto Sanfelice, mentre girava il suo primo film, Cloro, tra Sulmona e il parco della Majella. Ed è facile accorgersene visitando queste zone. L’Abruzzo con la varietà dei suoi ambienti vanta una “filmografia” importantissima con i panorami di film presenti nell’immaginario di tutti, da Il nome della rosa ai western di Sergio Leone, a Lady Hawke.
Per onorare la tradizione millenaria abruzzese, non può mancare una visita alle botteghe e alla ceramica di Castelli e in particolare allo storico laboratorio di Vincenzo di Simone, che collabora con artisti del calibro di Enzo Cucchi. La Scuola di ceramica di Castelli fin dall’inizio del 900 ha attirato trai migliori artisti d’Italia (da vistare in particolare) l’opera il il Terzo cielo, all’interno dell’istituto Grue. A volte, il modo migliore per continuare a viaggiare è improvvisare, scegliere strade secondarie dove scoprire luoghi unici. Potreste così arrivare fino a una chiesetta isolata sopra un colle come Santa Maria di Ronzano o come Santa Maria ad Cryptas, con i suoi splendidi affreschi, alle porte del centro storico di Fossa: si dice che proprio la visione del Giudizio Universale di questa chiesa abbia ispirato la Divina Commedia di Dante.
Andando verso il mare nel litorale teatino, ci si imbatte invece in luoghi unici come la riserva Punta Aderci, promontorio con la spiaggia più bella d’Abruzzo. Proseguendo sul mare s’incontrano anche le iconiche strutture da pesca in legno, i così detti Trabocchi: siamo nella Costa dei Trabocchi ribattezzata La Cala Lenta, dal progetto Slow food dei ristoranti slow ospitati dentro queste strutture. Il tour prosegue, infine, nel Pescarese, fino alla casa natale di Gabriele D’Annunzio e al Museo Michetti, dedicato al pittore amico del Vate. Per gli amanti dell’arte contemporanea, un’informazione in più: a settembre verrà finalmente inaugurato il MAXXI a L’Aquila (Museo delle Arti del XXI Secolo) e la prima mostra aperta al pubblico avrà luogo in ottobre (www.maxxilaquila.art).
Fonte: https://www.vogue.it